Padova, 22 gennaio 2020
Andrea ricorda con precisione alcune cose che gli ho raccontato tre anni fa, ma è il tipo di persona che ti lascia comunque ripetere, così almeno esaurisci l’argomento in fretta e poi si fa sul serio, perché tempo da perdere non ne ha. O, almeno, questa è l’impressione che ho avuto io.
Andrea Pasquini è autore e regista RAI e ha costruito la sua carriera sulla comunicazione e la divulgazione ambientale a vari livelli, da Sereno Variabile a Linea Blu, Linea Bianca, Linea Verde e, non ultimo, SuperQuark.
Ecco a voi le risposte che ha dato a tre mie domande secche, fatte a bruciapelo passeggiando nell’Orto Botanico della mia Università.
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Andrea,
Come mai le trasmissioni televisive di divulgazione scientifica e ambientale destano sempre grande attenzione?
Il nostro pianeta è veramente molto grande e, per quanto ne sappiamo, è un’eccezione straordinaria, complessa ed unica.
Questi programmi televisivi servono ad orientarsi, a soddisfare la necessità del pubblico di conoscere sempre di più i nostri ambienti, anche attraverso la voce di chi li abita. Chiaramente, è necessario che la forma di comunicazione sia sufficientemente semplice e comprensibile.
Qual è la trasmissione che ti ha fatto più crescere professionalmente?
Certamente SuperQuark.
Piero Angela mi ha insegnato che per spiegare un evento, qualsiasi esso sia, bisogna prima capirlo a fondo. Sembra una banalità, ma ultimamente non la sottovaluterei.
E il luogo che ti è rimasto nel cuore più di altri?
Ho avuto il privilegio, grazie alla RAI, di viaggiare per tutto il mondo, ma proprio tutto. È difficile esprimere una preferenza.
Però la Faggeta del Monte Cimino è davvero, davvero incantevole…
La conosco anch’io! L’ho visitata un bel po’ di anni fa, un 21 luglio.
Haha … Ricordo anche la corsa in moto per rientrare a Padova in tempo per il mio matrimonio, alle 10 del giorno dopo.
Buon lavoro, Andrea!
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