Agostino

Agostino li odia, i bambini. E i loro gridolini e i loro giochi e i loro bei parchi all’ombra.

Agostino odia anche il suo nome. Che non è mai stato bambino, lui.

Che a otto anni tendéva le oche sull’argine e faceva tutto quel che gli comandavano di fare, porcadiquellatroia. Anche sotto al sole canchero d’Agosto, a sgranare granturco o a tirar su l’aglio da mattina a sera.

Agosto, ecco. Agosto, avrebbero dovuto chiamarlo. Che non è mai stato bambino, lui.

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Agostino taglia i rami dei pini, toglie l’ombra ai bambini.

Dice che va bene così.

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Lucio Montecchio

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