La strada di fronte al mio terrazzo separa due mondi diversi.
Cento metri che sembrano cento anni.
Di qua un condominio moderno e anonimo, qualche albero dal nome esotico, una rete verde e dei cipressini fitti che servono per proteggerci dallo sguardo di chi passa.
Di là la cascina di Gino, un grande platano, il campo coltivato e una siepe di acero leggera e bassa che gli serve per la stufa.
Dal mio terrazzo lo vedo sempre intento a far qualcosa, col trattore sotto al portico, il frumento maturo e, poco più in là, l’argine del Bacchiglione. In quella direzione il sole resta acceso sempre un po’ più a lungo, colora i campi di bell’arancione acceso e accompagna Gino nella sua consueta passeggiata serale, col cane che gli corre dietro.
– “Pane e Noci” inizia così, come la mia giornata 🙂 –
Lucio Montecchio
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