Viaggio molto.
Centinaia di alberi piantati negli spazi dove l’anno scorso giocavano i bambini stanno morendo di sete (di sete, cacchio, non di malattie!).
Alberi inadeguati al terreno e al clima, già troppo grandi, con una sete uguale al numero delle tante foglie.
Piantati in quantità e non in qualità da chi diceva di amare gli alberi e che gli alberi sono sacri, ma che l’ha fatto con la calcolatrice in mano e il cuore in tasca solo per assorbire i troppi chili di anidride carbonica nell’aria (questo caldo qui, per intenderci).
Alberi che in pochi mesi marciranno in discarica o saranno bruciati e che in ogni caso libereranno quei tanti chili di anidride carbonica che loro stessi hanno catturato da quando sono nati a oggi.
Ce ne vorranno altrettanti, di alberi, per assorbire quell’anidride carbonica.
Le sostituzioni perciò non risolveranno il problema originario, quello della calcolatrice.
Ci vorranno anni, per arrivare al pareggio di questo extra-inquinamento che fino a pochi mesi fa non c’era.
Nel frattempo i bambini giocano in casa col condizionatore acceso e imparano da noi che gli alberi sono cose. Solo cose.
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Il gatto, la coda, il gatto, la coda.
#andratuttobene
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